L’arte di migliorare i foto ritratti
Tutti i professionisti della fotografia, nonché gli esperti e gli appassionati ai primi scatti, si cimentano, prima o poi, con i foto ritratti.
I foto ritratti, che sia per scelta o per necessità, inevitabilmente rientrano nel portfolio di fotografi professionisti e appassionati.
Dotati di un fascino del tutto particolare, i foto ritratti sono un tipo di scatto che offre al fotografo un bel po’ di soddisfazioni, se non altro perché interagire con le persone è senz’altro stimolante e appagante.
Al contempo però, questo genere di foto necessita di un approccio differente rispetto agli altri tipi di scatto ed è fondamentale possedere qualche piccolo ma utilissimo rudimento in materia, al fine di riuscire a realizzare immagini di grande carica espressiva e forte impatto.
Fotografie in grado di lasciare colui che osserva a bocca aperta o, per lo meno, stupito per il lavoro realizzato.
Come spesso dico, contrariamente a quanto si è portati a pensare, per realizzare foto ritratti di qualità non è sempre opportuno operare in uno studio fotografico allestito e illuminato in tutto e per tutto.
Ovvio che, avere un set e uno studio capaci di far fronte a qualsiasi tipo di esigenza, aiuta (e non poco) nell’attimo dello scatto.
Tuttavia sono sufficienti anche pochi e semplici accorgimenti per ottenere comunque risultati ottimi in contesti differenti.
In moltissimi casi, infatti, le fotografie migliori sono proprio quelle che nascono dall’improvvisazione o, meglio ancora, quelle che vengono fuori sfruttando le condizioni di luce naturale presenti al momento dello scatto.
Inquadrature fotografiche: il senso del movimento nei foto ritratti
Ci sono figure e situazioni che hanno una resa migliore quando catturati spontaneamente, ma in alcuni casi diviene necessario studiare e valutare attentamente le inquadrature fotografiche da adottare.
A tal proposito, al fine di tirare fuori dei foto ritratti ad effetto, ti suggerisco di “mantenere il soggetto in movimento”, ossia di fargli cambiare continuamente espressione e di farlo sentire a proprio agio.
Se durante uno shooting fotografico vuoi ottenere un particolare risultato, utilizza l’escamotage che di solito utilizzo anche io:
parla costantemente con lui, ad esempio, puoi dargli dei consigli.
Io, ad esempio, faccio in modo di catturare quanti più momenti possibili senza interruzione e procedo negli scatti fino a quando non ho raggiunto il mio obiettivo.
Non è di certo un lavoro facile, ci mancherebbe.
Però, una volta rotto il ghiaccio, presa dimestichezza con questa soluzione, troverai questa formula non solo molto divertente ma, soprattutto, molto efficace.
Io, ad esempio, amo molto cimentarmi nella realizzazione di scatti istantanei con ritratti di famiglia, magari ritraendo le persone mentre sono impegnate in qualche attività o azione.
Questo è il rimedio migliore per far venire fuori la naturalezza, senza che l’obiettivo fotografico rappresenti per loro un elemento di disturbo.
Un piccolo suggerimento, maturato in anni di lavoro sui set fotografici:
prima di iniziare a scattare, interagisci con la persona che vuoi fotografare.
Impara a studiare e a comprendere i protagonisti delle tue foto, focalizza l’attenzione sui lineamenti e l’espressività.
Ricorda: per ottenere foto ritratti di grande qualità è bene stabilire un contatto empatico con i personaggi, così da riuscire a scattare in totale libertà e armonia.
Non trascurare lo sfondo di un’immagine
Quando ci si cimenta nella fotografia ritrattistica, i meno esperti tendono a fare un errore abbastanza grossolano:
si concentrano sui close-up, ovvero chiudono l’inquadratura sul soggetto lasciando completamente fuori l’ambiente e il contesto.
Senz’altro questa è una soluzione della fotografia ritrattistica di cui anche io faccio un ampio uso, ma dev’essere utilizzata con moderazione e giusta dose, soprattutto perché anche il paesaggio può diventare una parte integrante degli scatti.
Effetto bokeh
Una tecnica assolutamente fondamentale nei foto ritratti è quella dell’effetto bokeh, la soluzione impiegata per rendere sfocato lo sfondo, di grande utilizzo nell’ambito della fotografia ritrattistica.
Anche se, per contestualizzare al meglio uno scatto ritrattistico, il mio consiglio è sempre quello di offrire almeno un piccolo squarcio dell’ambiente in cui questo viene realizzato.
Inserire i dettagli del paesaggio può offrirti la possibilità di narrare una storia, di creare un foto racconto capace di offrire all’osservatore qualcosa di diverso.
Per ritratto non si deve intendere per forza un primo piano.
Esistono, infatti, tantissime soluzioni di inquadratura ed è bene variare e sperimentare, provare anche il mezzo busto e la figura intera per accorgersi che è possibile trasmettere all’osservatore un’emozione anche senza dover necessariamente riempire l’immagine con il volto del soggetto ripreso.
Cambia il punto di vista fotografico
Una delle prime regole dei foto ritratti è che gli scatti devono essere eseguiti all’altezza degli occhi.
Questo è uno dei principi fondamenti ed è bene attenersi.
Tuttavia, come sappiamo bene, le regole sono fatte per essere infrante, sovvertite.
Soltanto in questo modo ci si può differenziare dagli altri e conferire alle immagini il proprio tratto distintivo.
Pertanto, pur avendo come riferimento le regole, ho imparato che uscendo dai soliti schemi e sperimentando inquadrature alternative, è possibile trovare il proprio punto di osservazione senza replicare quello di altri.
Soltanto dando libera espressione alla creatività è possibile dare vita a qualcosa di diverso e originale
Angolo di ripresa alternativo
Il tuo scopo quando realizzi foto ritratti è quello di orientare l’occhio dell’osservatore verso il soggetto principale dello scatto.
Fai attenzione, pertanto, a non forzare troppo la mano.
Piuttosto fai in modo che tutti gli elementi della fotografia siano ben bilanciati e che l’inquadratura scelta non sia troppo dispersiva, così da evitare che faccia perdere attenzione nei confronti del protagonista dello scatto.
Altro suggerimento molto importante:
Non temere di dover sacrificare, perdendo, qualche parte del soggetto:
le inquadrature più suggestive non sono necessariamente quelle che rispettano la regola sopra indicata.
Anzi, sono quelle imperfette che magari tranciano un gomito o una gamba, ma sono talmente ben composte da suscitare qualcosa di visivamente sorprendente e accattivante.
Ricorda sempre che i foto ritratti che funzionano sono quelli armonici, ovvero quelli dove tutti gli elementi sono opportunamente bilanciati tra loro.
Pertanto: soggetto e scenario compartecipano entrambi al raggiungimento di un unico obiettivo.
Occhio alla luce
Ottimizzare la luce non vuol dire riproporre un set con fari e flash.
I migliori foto ritratti vengono realizzati senza gli stratagemmi di uno studio fotografico, facendo ricorso il più possibile alla luce naturale.
Gli scatti in esterna saranno di gran lunga più vivaci e d’impatto, grazie a piccoli sotterfugi.
Come non mi stancherò mai di ripetere, non è consigliabile scattare nelle nel cuore del giorno, ovvero tra le 11 e le 15 circa, cosa risaputa questa.
Tutte le altre ore, però, sono buone per ottenere ottime foto.
Puoi servirti di piccoli oggetti di uso quotidiano, come un foglio bianco, se vuoi smorzare in parte l’effetto della luce diretta e provare a orientare al meglio la figura, così da evitare che vengano fuori ombre non gradevoli.
Puoi ricorrere agli elementi riflettenti e ai filtri e, se non vuoi soffermarti sui primissimi piani, devi prestare assoluta attenzione allo sfondo.
Se scatti in piena luce, ovvero nelle ore a ridosso di quelle centrali, evita scenari troppo chiari e prediligi un’ambientazione che non sia troppo invadente.
Ottimi gli sfondi con i contrasti di colore pronunciati, che si evidenziano ancora di più con la luce intensa.
Mentre, quando scatti con cielo nuvoloso o con luce soffusa, puoi scegliere liberamente gli sfondi che ti piacciono di più senza particolari vincoli.
Anche se non è necessario avere uno studio attrezzato per ottenere foto ritratti d’effetto, io porto sempre con me un buon flash e un buon elemento riflettente, due preziosi compagni di shooting, fondamentali per effettuare scatti bellissimi in qualsiasi situazione.
Occhio agli occhi
Senza dubbio le foto che colpiscono con più facilità l’occhio di chi guarda, sono quelle in cui il protagonista dello scatto è ritratto in primissimo piano e in cui gli occhi sono il cuore dell’immagine.
Un asso nella manica questo e i fotografi esperti lo sanno:
un buon primo piano vale molto di più di mille parole.
Anche qui una semplice ma preziosissima regola, che è bene però non infrangere mai:
gli occhi devono essere sempre messi opportunamente a fuoco.
I restanti fattori puoi anche “tralasciarli” ma questo aspetto non va mai sottovalutato, perché quand’anche trovi l’inquadratura giusta ma sbagli il centro di messa a fuoco, il risultato sarà in ogni caso deludente.
Metti in evidenza, quindi, lo sguardo del tuo soggetto: concentrati su di esso, osserva il movimento degli occhi, cerca di catturare l’espressione che più delle altre esprime la sua personalità oppure il suo stato d’animo.
È un lavoro che richiede molta esperienza e una buona dose di pratica, oltre che empatia con il soggetto ripreso.
Ma è fondamentale trovare la soluzione giusta, perché gli occhi dicono tanto e, come diceva Shakespeare, sono lo specchio dell’anima.
Un caso a parte è quello del soggetto che non guarda dritto in camera ma che piuttosto orienta il proprio sguardo verso un punto indefinito, per lo più ignoto all’osservatore.
In tal caso si innesca negli occhi di chi guarda una piacevole sensazione di curiosità che lo spinge a immaginare ciò che il soggetto potrebbe aver visto, a cosa sta guardando e a cosa possa essere dovuto uno sguardo così espressivo.
In tutti e due i casi, pertanto, se un ritratto è ben realizzato (non necessariamente in posa) l’osservatore della foto è spinto a concentrare la sua attenzione sugli occhi e sulla loro espressività.
Ritratti fotografici: consigli tecnici
Ovvio che empatia, cura dei dettagli e ricerca del miglior punto di osservazione, sono un presupposto ineludibile.
Ma è oltremodo fondamentale fare proprio qualche piccolo escamotage tecnico, sempre utile al cospetto di foto ritratti che vogliono impattare sull’emotività di chi guarda.
Relativamente alla messa a fuoco, il mio consiglio è quello di prediligere la modalità manuale, al fine di avere il controllo totale dello scatto.
Ma se non ci si sente sicuri, almeno agli inizi, è bene optare per le impostazioni di priorità del diaframma, disponibili in tutte le fotocamere reflex.
Viceversa, ti suggerisco un trucco molto semplice ma sempre molto utile: chiudi di uno stop il diaframma, non sbagli mai!
Attenzione ovviamente agli ISO e massima priorità al soggetto protagonista degli scatti per il bilanciamento dell’esposizione.
Per quanto riguarda la scelta dell’obiettivo, evita il grandangolo e punta dritto sul teleobiettivo.
Il teleobiettivo è il miglior alleato di una sessione ritrattistica.
Attraverso il teleobiettivo, infatti, è possibile addolcire i lineamenti e migliorare l’intera composizione.
Anche il teleobiettivo è sempre qui con me, perché non si sa mai come può evolversi una sessione di scatto.
Inoltre utilizza sempre la fotocamera a scatto continuo, così da non perdere neanche un’espressione o un gesto dei protagonisti dei tuoi foto ritratti.
Il resto è tutta passione, esperienza e creatività, i principali ingredienti per foto ritratti davvero imperdibili.
Parola di Gennaro Mazzacane!
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