Quello di fotografare paesaggio è un aspetto della fotografia che riguarda non soltanto i professionisti, ma tutti gli appassionati, compresi quelli ai primi scatti con le foto digitali.
Diversamente da quanto si può pensare, è bene precisare che questo tipo di scatto, ovvero quello di fotografare paesaggio, è tutt’altro che semplice da realizzare.
Numerosi sono gli aspetti da prendere in considerazione quando si tratta di fotografare paesaggio.
Si passa dalla regolazione del diaframma per la profondità di campo, alla regolazione del perfetto valore ISO.
È risaputo, infatti, che ogni paesaggio presuppone specifiche impostazioni della fotocamera per poter essere immortalato con uno scatto perfetto.
Di seguito alcuni consigli davvero utili per fotografare paesaggio.
Immagini di paesaggio
Nelle immagini di paesaggio, la definizione della composizione della fotografia che si sta per scattare è uno degli aspetti più importanti quando l’obiettivo è quello di fotografare paesaggio.
Il rischio, essendo un soggetto statico, è quello di ritrovarsi con uno scatto ovvio e scontato.
Se si è in grado di definire al meglio la composizione può venire fuori una foto davvero particolare e ottenere così buoni risultati.
La composizione è legata all’individuazione di prospettive e linee a cui è bene dare risalto nell’immagine che si sta realizzando.
Ciò è particolarmente utile per focalizzare l’attenzione di chi guarda direttamente su quel soggetto, conferendo un senso immediato alla tua fotografia.
Quando invece si tratta di avere a che fare con le linee, come una strada, la striscia dell’orizzonte o una fila di alberi, è bene predisporre già un elemento interessante per la composizione della foto.
È bene fare in modo di direzionare lo sguardo dell’osservatore verso il soggetto principale, così da conferire un senso di maggiore profondità allo scatto stesso.
Il tratto delle linee è generalmente quello seguito dallo sguardo di chi guarda ed è quello che orienta l’attenzione, collocando in secondo piano tutto il resto.
Da ricordare, inoltre, che la composizione non è che una soluzione che ti aiuta a mettere in risalto il reale soggetto della tua immagine.
Trattandosi di paesaggi, il mio consiglio è quello di non lasciarsi sfuggire in nessun caso le linee sinuose di un paesaggio collinare, oppure lo skyline, che si può utilizzare come elemento per distinguere le diverse parti della fotografia.
Profondità di campo e apertura del diaframma
Unitamente alla regolazione dell’ISO è bene definire anche i valori di apertura del diaframma, a cui è correlata la profondità di campo che è possibile ottenere.
Nel fotografare paesaggio è bene optare per un’apertura tra f/8 e f/11, che sono poi i valori ottimali per questo tipo di fotografia.
Da ricordare che la profondità di campo aumenta con la chiusura del diaframma.
Una chiusura eccessiva del diaframma, infatti, rischia di far perdere la nitidezza necessaria all’immagine.
Il risultato è una foto che potrebbe risultare sfocata.
La diffrazione (o difetto detto diffrazione) tuttavia, non è un difetto che si presenta subito, ma emerge progressivamente e dipende in gran parte dalla tipologia di ottica e focale impiegata.
Quando si immortala un paesaggio di giorno, al cospetto di condizioni di luce ottimali, la foto può essere scattata tranquillamente a mano libera.
Lo scatto diventa più difficile, invece, quando la luce è poca e quando, al momento dello scatto, il diaframma della fotocamera rimane a lungo aperto.
Il rischio che la mano del fotografo non risulti sufficientemente stabile diventa in tal caso abbastanza probabile.
A tal proposito, per evitare vibrazioni della fotocamera, è bene utilizzare un treppiede.
Fissata su di esso, la macchina fotografica sarà stabile e si potrà procedere con lo scatto in tutta tranquillità.
Distanza iperfocale
La distanza iperfocale è un aspetto fondamentale per uno scatto paesaggistico.
La distanza iperfocale è la distanza minima alla quale mettere a fuoco per far sì che tutte le figure, anche quelle più lontane, risultino nitide.
La distanza iperfocale, tuttavia, va calcolata.
Il modo più semplice e veloce è quello di scaricare delle applicazioni direttamente sul proprio smartphone.
Queste applicazioni consentono in pochi secondi di fissare con grande precisione la distanza iperfocale per le foto di paesaggio, in base alla focale e diaframma che si sta usando.
Naturalmente ciò implica il fatto che si dovrebbe sempre utilizzare il telefono cellulare nell’istante in cui si scatta.
Esiste tuttavia una tecnica molto più veloce e, spesso e volentieri, efficace.
È bene immaginare che esista una griglia ipotetica capace di suddividere ciò che è presente nell’obiettivo della macchina.
La griglia è costituita da tre righe orizzontali e tre verticali.
Per ottimizzare la distanza iperfocale è bene prendere come punto di riferimento la prima riga orizzontale dal basso e mettere a fuoco la figura che si trova il più possibile vicino ad essa.
Ciò ovviamente vale per la fotografia di paesaggio e non per ogni tipo di fotografia.
Se infatti si prova a mettere in primo piano un soggetto, “attaccato all’obiettivo”, e lo sfondo è lontano, in questo caso non si ottiene l’iperfocale.
Bilanciare il bianco e regolare l’esposizione
La regolazione dell’esposizione e il bilanciamento del bianco sono funzionali a impostare l’immagine cosicché essa non risulti sovraesposta in maniera eccessiva o, peggio ancora, sottoesposta.
Ma soprattutto, bilanciamento del bianco e regolazione dell’esposizione fanno sì che la stessa immagine assuma tonalità in linea con le sensazioni che si desidera trasmettere attraverso la foto.
Per quanto concerne l’esposizione, per ottenere l’eliminazione di luce eccessiva o di zone d’ombra, è bene regolare l’otturatore della fotocamera, rallentarlo o accelerarlo a seconda dei casi.
Le fotocamere digitali, inoltre, dispongono di un’apposita funzione denominata: compensazione dell’esposizione.
La compensazione dell’esposizione permette di agire direttamente sull’esposizione, incrementando o riducendo il valore, fino a quando non si raggiunge il livello ottimale preferito.
Il mio suggerimento è di non intervenire sull’apertura del diaframma poiché, se si fotografano paesaggi, è bene avere il controllo della profondità di campo.
Per quanto concerne invece il bilanciamento del bianco è bene intervenire in due differenti modi: impostare il bilanciamento del bianco automatico.
O, viceversa, impostarlo in maniera manuale.
Quando si ha bisogno di effettuare uno scatto professionale o comunque di qualità ottimale l’impostazione automatica non è sufficiente, oltre al fatto di non essere sempre affidabile al 100%.
Il mio consiglio è quello di definire il bilanciamento del bianco manualmente, provando a trovare così la gradazione ideale.
Se stai scattando, ad esempio, con cielo coperto, è bene impostare la fotocamera sulla funzionalità ″nuvoloso″.
In questo modo sarà possibile ottenere toni caldi nell’immagine, di gran lunga migliori rispetto a quelli freddi, presenti altrimenti nello scatto.
Impegno e tanta pratica
Al di là di quale macchina fotografica si utilizzi, è bene ricordare sempre che per realizzare scatti sempre più precisi e di qualità di volta in volta superiore è fondamentale fare tanta pratica.
Mettere in campo tutti i suggerimenti sopra indicati non è assolutamente cosa facile all’inizio.
Il mio suggerimento è quello di effettuare un bel po’ di sessioni di scatto all’esterno con la fotocamera, in luoghi dove è possibile riprendere il paesaggio da prospettive molteplici.
Durante queste sessioni è bene esercitarsi con le impostazioni della macchina fotografica, tanto di giorno che all’imbrunire, quando la luminosità cala e il fotografo deve affinare le proprie abilità.
La tenacia, unita alla pratica e allo studio, sono i migliori alleati.
Il resto verrà pian piano da sé.
Parola di Gennaro Mazzacane!
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